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Attualità lunedì 28 novembre 2016 ore 18:06

Sos Geotermia commenta i risultati di Arpat e Ars

Foto di: immagine di repertorio

Sos Geotermia dice che l’assessora Fratoni ha commesso gli stessi errori della sua precedente assessora Bramerini, negli studi fatti nel 2010



AMIATA — “Le conclusioni generali dello studio sono state illogiche e contraddittorie quando hanno definito ‘rassicuranti’ i risultati evidenziati. Lo studio del 2010, nella sezione dedicata all’analisi dell’ambiente, dice che le centrali geotermiche dell’Amiata emettono in atmosfera molti più inquinanti pericolosi e in quantità consistente e con “caratteristiche tossicologiche pericolose” per la salute umana, come riporta l’ARPAT, quali l’Arsenico, il Mercurio ecc. Tali emissioni sono pertanto certe, documentate e nella terminologia della logica sono ‘vere’.” – spiega l'associazione Sos Geotermia che poi entra nel merito dei risultati resi noti qualche giorno fa dalla Regione Toscana.

“Nello stesso studio c’è una parte molto importante, quella che ‘riguarda i risultati statisticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra dati ambientali e dati sanitari. Analisi dei ricoverati e analisi delle mortalità’ dove sono state individuate e registrate ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra incrementi di malattie mortali nei residenti dei comuni geotermici e le concentrazioni crescenti di diversi inquinanti presenti e misurate nei comuni geotermici in concentrazioni crescenti. Tali concentrazioni crescenti di inquinanti sono in una relazione vera, secondo logica statistica, con gli incrementi di rischio per malattie mortali e spiegavano quel +13% di mortalità registrato”.

L’associazione continua: “Ci aspettavamo che tale elaborato fosse aggiornato, anche perché nello studio del 2010 i dati circa i malati e ricoverati non sono geo-referenziati rispetto ai punti geografici di emissione delle centrali geotermiche, ma dati comunali. Essendo lo studio l’unico elaborato dello Studio che mette in relazione i dati sanitari registrati con le concentrazioni di diversi inquinanti, sembra assolutamente necessario che venga aggiornato. E invece l’Assessora Fratoni non ne ha voluto parlare”

“Altro punto ignorato dalla regione Toscana è quello relativo ai danni causati dalle emissioni di Ammoniaca che è ormai universalmente riconosciuto come un precursore del particolato secondario inorganico PM 10 e PM 2,5, i cui effetti sono nocivi sia per la salute umana che per l’ambiente. Il rapporto Cafe dimostra che le emissioni di ammoniaca contribuiscono in modo significativo alla formazione di particolato secondario in atmosfera (PM 10), per circa il 20% in massa. Relativamente a queste emissioni i dati dell’Inventario regionale IRSE al 2010 evidenziano come il contributo di detto inquinante prodotto dall’attività geo-termoelettrica rappresenti il 51% del totale”

L’associazione continua parlando del recente studio di Paulot e Jacob: “Ciò evidenzia una precisa correlazione scientifica tra le emissioni in aria di ammoniaca, PM 10 secondario e impatto sanitario. Lo studio documenta anche quelli che sono i costi sanitari delle emissioni di ammoniaca. Anche il Cafe aveva valutato nel 2005 i danni specifici generati dall’ammoniaca per l’Italia quantificando il costo medio dell’emissione di NH3 in 20,5 euro/Kg, il danno prodotto dalla sola centrale di Bagnore 3, tenuto conto dei dati delle emissioni del 2007, pari a 1.272 ton./anno corrisponderebbe a 26.076.000. I danni generati dall’ammoniaca specifici per l’Italia sono oggi evidenziati nell’articolo Geotermia d’impatto di Riccardo Basosi e Mirko Bravi pubblicata dalla Rivista QualEnergia del giugno/luglio 2015. I due studiosi, evidenziano quindi le enormi quantità di ammoniaca (NH3) e di acido solfidrico (H2S) emesse in Toscana dalle centrali geotermoelettriche, in particolare da quelle del Monte Amiata, e gli alti costi per i danni che ne derivano secondo lo studio di Pulot e di Jacob ed il rapporto Cafe”.


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