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Attualità lunedì 09 marzo 2020 ore 15:05

"Lasciate la Toscana, tornate a casa vostra"

Costa toscana, Elba, aretino e Abetone prese d'assalto da persone residenti in Lombardia e in altre zone rosse. Il governatore Rossi: "Tornate a casa"



FIRENZE — Da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus molte località turistiche toscane di mare e di montagna sono state letteralmente prese d'assalto dai proprietari di seconde case che hanno la prima residenza in Lombardia e in altre zone rosse italiane, quelle dove il contagio si è più diffuso e che da ieri, 8 Marzo, sono ufficialmente "chiuse" fino al 3 Aprile.

"Fate un atto di responsabilità, tornate a casa" è l'appello che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rivolge oggi a queste persone che non abitano in Toscana (vedi qui sotto in allegato l'ultimo decreto varato ieri e altri articoli sulla quarantena obbligatoria). 

"Condivido molto il provvedimento nazionale preso su Lombardia e sulle altre aree perché i dati che noi abbiamo ci dimostrano che il contagio in Toscana è derivato dal contatto con persone arrivate qui dai Comuni delle zone rosse - ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi in una conferenza stampa - Tengo a dire che noi siamo la Regione che ha adottato le misure di quarantena più severe quando si pensava che a portare l’infezione fossero i cinesi".

"Ieri l'isola d'Elba, l'aretino, molte località della costa, l'Abetone sono state prese d'assalto - ha proseguito Rossi - Chiedo a questi cittadini che non abitano in Toscana di fare un atto di responsabilità e di tornare a casa loro. Anche perchè, se si sentissero male, qui non hanno il medico di famiglia e si rivolgerebbero ai pronto soccorso, aggravando la situazione".

"Chiederò anche al Governo che si trovino gli strumenti per farli tornare a casa loro - ha detto ancora Rossi - a meno che non siano stati costretti a muoversi per motivi di lavoro o di salute".

Il governatore ha poi ricordato che la Regione Toscana, dal 2005, ha aumentato del 30 per cento i posti in terapia intensiva, anche grazie ai nuovi ospedali di Prato, Lucca, Pistoia e Massa Carrara.

"Stiamo lavorando per allestire da duemila a tremila posti negli ospedali accanto alle terapie intensive per chi è positivo al coronavirus - ha sottolineato Rossi - Li chiamiamo “reparti bolla”. Decideremo quindi nelle prossime ore se fare un tampone a tutti quelli che arrivano in ospedale".


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CORONAVIRUS, APPELLO DI ENRICO ROSSI A CHI ARRIVA DALLE ZONE A RISCHIO
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